Quattro volte in doppia cifra nelle ultime sei uscite (nelle prime sei gare invece vi era riuscito in una sola occasione), nonostante un infortunio che lo accompagna da quasi due mesi e con cui convive stringendo i denti per il bene della squadra: stiamo parlando di Alessandro Spatti, lungo biancorosso in evidente crescita nelle ultime settimane e perfetto simbolo di un Vega Mestre intenzionato a non essere domato. È lui il protagonista dell’intervista prepartita del tredicesimo turno di serie B Old Wild West, che vedrà opposti i Grifoni di coach Volpato alla capolista Tramarossa Vicenza (domenica al PalaVega, ore 18).

Ben ritrovato Alessandro in questo consueto spazio dedicato alle interviste. Domenica contro il Guerriero Padova la squadra è tornata finalmente al successo, una vittoria che è apparsa prima di tutto frutto di una ferrea volontà: confermi questa impressione?

“Si è trattato in effetti di una partita e di un successo principalmente di nervi, ancor più di qualsiasi analisi tecnica o tattica. Era una gara importantissima tanto per noi, quanto per loro, una sorta di finale che siamo riusciti a fare nostra. A noi serviva vincere, innanzitutto per ritrovare motivazioni positive e serenità. Ora però non ci dobbiamo fermare, dobbiamo continuare a fare punti nelle rimanenti due giornate anche per cominciare la seconda fase di campionato con maggiore fiducia e consapevolezza”.

Guardando le statistiche di squadra, primeggi a livello di rimbalzi, un dato su cui però Mestre ha spesso patito l’avversario anche quando si è vinto. Ultimamente le cose sembrano essere migliorate, qual è la tua valutazione?

“I rimbalzi sono fondamentali per qualsiasi quintetto, a maggior ragione per una formazione come la nostra la cui impronta è spesso data dal gioco in transizione: diventa difficile sviluppare questo gioco se si raccolgono pochi rimbalzi. Siamo migliorati ultimamente, è vero, ma dobbiamo fare meglio perché ne concediamo a mio avviso ancora troppi e se vogliamo ripartire in contropiede attaccando difese non schierate, ecco che fare nostri i rimbalzi specie sul nostro lato difensivo è fondamentale. Dobbiamo diventare quindi più concreti sotto questo aspetto”.

Da molte settimane convivi con un infortunio; nonostante questo, sei sempre stato presente, diventando il simbolo di un Vega Mestre che stringe i denti e non molla. Come stai e come reputi questa prima parte di stagione? 

“Effettivamente sto giocando sotto antidolorifici; diciamo che il mio è un tipo di infortunio su cui ci si può parzialmente giocare sopra, non tutti i miei compagni hanno avuto questa fortuna e le assenze si sono fatte sentire. Non è facile allenarsi in settimana quando mancano molti senior, per quanto non mi stancherò mai di ringraziare i nostri giovani per la buona volontà e l’attitudine con la quale si allenano; ovvio però che avere tutti a disposizione alza di parecchio il livello del lavoro in palestra e questo si traduce poi sul parquet la domenica. Per quanto riguarda la seconda domanda, non posso dirmi soddisfatto considerato il numero di sconfitte patito, però mancano ancora molte giornate: le possibilità per fare dei passi in avanti e dare un altro colore alla stagione ci sono tutte”.

Ultima domanda sul prossimo turno, una giornata che vedrà il Vega Mestre contrapposto alla capolista Vicenza. 

“Sono una buonissima squadra, lo dice la classifica. Pure loro hanno patito qualche infortunio ultimamente e si spiega anche così il loro recente ko casalingo con Cividale. Puntano molto a mettere in difficoltà l’avversario attraverso la fase difensiva, lo sapremo e dovremo fare attenzione. Nonostante il loro valore, se riusciamo ad arrivare in buone condizioni all’appuntamento sono certo che potremo dire la nostra. Si gioca al PalaVega, sul nostro parquet, e come detto prima non possiamo fermarci dopo il successo con Padova dell’ultimo turno; è fondamentale fare punti per giungere con fiducia alla seconda fase. Abbiamo le nostre carte da giocarci contro qualsiasi avversario”.