L’intervista prepartita di questa settimana è anche l’occasione per ufficializzare un “nuovo” ingresso nello staff del Vega Mestre come assistente team manager; nuovo solo parzialmente, dato che Sebastiano Szalaiszter è profilo già conosciuto e apprezzato dai tifosi biancorossi, avendo indossato la casacca dei Grifoni per alcuni mesi nella stagione 2017/18. A poche ore dalla partita di Salvato e compagni sul parquet della capolista Bernareggio valida per la terza giornata di ritorno del campionato di serie B Old Wild West (palla a due stasera alle 20.50), abbiamo quindi approfittato della disponibilità di Sebastiano per chiedergli di questo nuovo ruolo, con uno sguardo generale alla situazione del Basket Mestre.

Bentornato a Mestre, Sebastiano! Come è nata questa opportunità di tornare, in altra veste, all’interno della famiglia biancorossa?

“Sono stato chiamato attorno a metà novembre dal vice presidente Francesco Rampini e devo ammettere che non mi aspettavo questa proposta, ero unicamente concentrato sul campionato di serie D con la Fiamma Venezia. Mi sono sentito onorato e mi ha fatto un piacere immenso: la pallacanestro è la mia vita ed ho trovato allettante cominciare a vivere questo sport dall’altra parte della barricata, non più solamente da giocatore. Farlo a Mestre, poi, ha un significato particolare”

Nelle tue interviste da giocatore, hai sempre sottolineato infatti quanto significasse per te indossare la maglia biancorossa.

“Ho provato per anni a giocare per questa società che è carica di storia e mi ha affascinato sin da piccolo. Tecnicamente non sono stato il massimo, ma attraverso il cuore, la testa, il carattere sono riuscito a realizzare il mio sogno, seppure per pochi mesi. Ci sono club che militano nella stessa categoria per decenni, senza puntare ad altro. Qui è tutto diverso, ad iniziare dalla voglia di vincere capace di accomunare un tifo splendido e la società, la quale ha sempre dimostrato la propria volontà di crescere e migliorare, un passo alla volta ma costantemente nella stessa direzione”

Cosa ti senti di poter dare in veste di assistente team manager, al fianco di due pilastri come Carlo Bonollo e Andrea Sbrogiò che attualmente ricoprono tale ruolo?

“Penso di esser sempre stato una persona a cui piace fare gruppo, instaurando nello spogliatoio un clima positivo. Alcuni elementi del roster sono stati miei compagni di squadra e, allo stesso modo, conosco molto bene coach Volpato: so cosa vuole e qual è la sua idea di pallacanestro. Nel frattempo cerco di imparare molto da Andrea e Carlo come team manager, ascoltando i consigli del direttore sportivo Samuele Martono; ascolto, vedo, guardo, cerco di cogliere ogni aspetto per sfruttare al meglio questa bella opportunità di crescita”.

Da metà novembre hai avuto modo di avvicinarti alla squadra gradualmente. Che impressione hai avuto in questi mesi, che sono tra l’altro coincisi con la risalita dei Grifoni in classifica?

“Qualcuno mi considera un talismano- scherza Sebastiano- e sono ormai obbligato ad assistere a tutte le partite. Al di là delle battute, il campionato di serie B è molto fisico, magari meno tecnico di quanto mi aspettassi ma con un ritmo elevato e i ragazzi hanno dimostrato di poter tenere benissimo questa intensità. Qualche problema di amalgama c’è stato inizialmente, come è ovvio: in un contesto come la serie B, bisogna riuscire a trovare la sintesi di gruppo in una squadra composta da tre nuclei, ciascuno con esigenze diverse. Ci sono gli Under, alle prime esperienze tra i grandi e chiamati a far condividere sport e studio; ci sono poi i giocatori che si dividono tra la pallacanestro e il lavoro di tutti i giorni, con grandi sacrifici; infine, ci sono i professionisti della pallacanestro. Fortunatamente la squadra è guidata da un faro come Fabio Volpato e non sono affatto sorpreso che Mestre abbia svoltato. È stata bravissima la società a dargli fiducia, perché il lavoro quotidiano paga e ciò si era visto pure nella stagione in cui ho giocato quando, dopo un girone d’andata terribile, arrivammo poi fino alla finalissima playoff. Non dico che succederà la medesima cosa anche quest’anno, però intanto la squadra è uscita dalle zone maggiormente a rischio. I risultati, poi, stanno aiutando a riportare ancora più tifosi al PalaVega e sappiamo bene quanto il loro apporto sia essenziale”.

Stasera i Grifoni tenteranno l’impresa, opposti ad una Vaporart Bernareggio capolista solitaria caduta solo due volte in 17 uscite. Come vedi la partita?

“Sono dell’idea che, quando si gioca contro la prima in classifica, si gioca meglio. A maggior ragione se, come Mestre, si ha un sistema di gioco collaudato da opporre. Da un punto di vista psicologico, mi aspetto una squadra che pensi di voler dare la miglior versione di sé contro la prima della classe. Coach Volpato e il vice Antonio Peruzzo sono capaci di preparare nel migliore dei modi le partite, sarà così pure con Bernareggio. Anche si dovesse perdere, sono abbastanza sicuro sapremo disputare una buona prova; l’importante è lottare sino al 40’ e oltre se necessario, in modo tale da non avere rimpianti sfruttando questa trasferta contro la capolista per crescere ancora”.