Buon test per il Vega Mestre, impegnato ieri sera in un’amichevole casalinga contro il Guerriero Padova: 85-70 il risultato finale a favore dei Grifoni, che proseguono così la marcia di avvicinamento all’esordio in campionato previsto tra due settimane. Per fare il punto della situazione in casa biancorossa, abbiamo dato la parola al secondo assistente Andrea Sepe, arrivato quest’anno sulle rive del Marzenego per implementare lo staff tecnico al servizio della prima squadra. 

Prima di tutto, ben arrivato a Mestre! Ieri Salvato e compagni sono scesi in campo contro Padova: che indicazioni sono giunte dall’amichevole? 

“Al di là del risultato, sicuramente si è trattato di un buon test. I ragazzi si cercano ogni giorno di più e di conseguenza migliorano anche gli automatismi di gioco e le collaborazioni difensive, molto importanti per noi. Adesso dovremo concentrarci sul riuscire a mantenere la stessa intensità e qualità per tutti i 40’ di partita”. 

Un aspetto, quello della continuità durante i quattro periodi, su cui la squadra è un po’ mancata durante la Supercoppa Centenario; questione fisica o psicologica? 

“A questo punto della stagione direi principalmente fisica, è normale non essere ancora al top della forma. Se poi si aggiunge che abbiamo lavorato molto sull’inserimento dei quattro nuovi acquisti, ecco spiegate al momento le nostre difficoltà di tenere il medesimo ritmo nell’arco di una partita. Ritengo sia un aspetto che migliorerà con il passare delle settimane”. 

Rispetto a quanto previsto, il campionato è slittato di una settimana. Si tratta di un vantaggio o di uno svantaggio nella ricerca del migliore amalgama? 

“Attualmente alcuni giocatori non sono al meglio della forma complici alcuni infortuni. Quindi, da questo punto di vista, avere qualche giorno in più per recuperarli rappresenta per noi un pro: avere a disposizione tutti gli elementi, infatti, permetterebbe a coach Volpato di non compiere scelte obbligate o forzate dalle assenze, consentendoci di esprimerci per quello che è il nostro potenziale”. 

Prima di approdare al PalaVega allenavi a Silea le giovanili. Cosa ci racconti della tua precedente esperienza e come ti trovi qui a Mestre? 

“In realtà sono cresciuto con la società del Carbonera, la quale poi ha creato un pool con il Silea. Ho allenato principalmente le giovanili, salvo un paio di parentesi con la prima squadra in serie D: in due occasioni, difatti, la società a gennaio ha sollevato l’allenatore chiedendomi di guidare alla salvezza il team, missione compiuta in entrambe le occasioni. Qui a Mestre lavorerò invece solo con la prima squadra, cercando di aiutare coach Volpato nel migliore dei modi. Per me si tratta della prima esperienza in un campionato nazionale come la serie B: il livello fisico e tecnico è molto alto, così come la preparazione delle partite. Si lavora parecchio con i video e ci si concentra sulle peculiarità dell’avversario che ci si troverà di fronte. Sono stato accolto molto bene e sono soddisfatto della scelta compiuta, con coach Volpato e il vice Antonio Peruzzo si è creato un buon rapporto; so che c’è molto da imparare e da fare ma questo non mi spaventa, anzi. Oltretutto l’ambiente di Mestre permette di lavorare con intensità e tuttavia allo stesso tempo con serenità”. 

E il tuo rapporto con i giocatori? 

“Sono tutti ragazzi in gamba, da subito abbiamo instaurato un buon feeling. Penso che la squadra abbia delle qualità importanti e mi auguro che la stagione alle porte possa riservarci molte soddisfazioni”.