Gemini Mestre  77

Blacks Faenza 65

GEMINI MESTRE: Smajlagic 28, Bocconcelli, Mazzucchelli, Pellicano 5, Zinato ne, Morgillo 8, Perin 6, Tibaldo ne, Lenti 11, Caversazio 13, Sebastianelli 6, Zampieri ne. All.: Statua.

BLACKS FAENZA: Galassi 8, Papa 6, Siberna 5, Vico 13, Naccari ne, Poggi 2, Petrucci 4, Aromando 9, Tomasini 2. Pastore 16. All.:Lotesoriere.

ARBITRI: Zancolò e Spinello.

NOTE: parziali 12-17, 30-42, 48-53. Tiri liberi Gemini 13/15 – Blacks Faenza 4/8, da 3 12/24 – 7/31, rimbalzi 37-42.

Ci sono partite che possono svoltare una stagione e che restano nella storia, il successo con Faenza è una di queste. Per capire il valore di questi 2 punti però bisogna inquadrarli bene. La Gemini arriva a questo primo turno del girone di ritorno dopo la brutta sconfitta di Taranto, che ha chiuso un finale di 2023 contrassegnato da tanti infortuni, ed il successo conquistato al Palavega contro Lumezzane che ha aperto il nuovo anno e che, psicologicamente, doveva rappresentare un punto di svolta. Peccato che si arrivi però alla sfida contro Faenza dopo una settimana ancora una volta segnata dalla sfortuna. Si parte con Mazzucchelli praticamente out a causa di un colpo all’inguine subito in allenamento, Caversazio si presenta al Taliercio con il polso sinistro fasciato e praticamente bloccato – è incredibile che Casper abbia giocato e con quale qualità quasi metà partita perché altri suoi colleghi non sarebbero nemmeno scesi in campo nelle sue condizioni – e oltre a questo c’è sempre Bocconcelli che fatica a camminare reduce dall’infortunio alla caviglia, non bastasse Smajlagic ha un problema all’adduttore e non può essere al top. Con queste premesse è logico che nel prepartita, anche nello staff, serpeggi pessimismo anche perché non ci si può nemmeno affidare sull’esperienza in panchina di coach Ciocca, nemmeno lui è della partita ancora in via di guarigione dopo i problemi polmonari, al suo posto tutta la volontà del suo secondo, l’eccezionale Giacomo Statua. Prima del salto a due si parla di gita a Lourdes per tutti i mestrini, per vincere ci si può affidare solo al cuore e al carattere,

prerogative che usciranno imperiose nel terzo e quarto periodo e che produrranno due punti che possono rappresentare psicologicamente e moralmente un macigno per il futuro della stagione della Gemini.

Con queste premesse Jack Statua parte con l’ennesimo quintetto inedito di stagione, Mazzucchelli scende in campo “provando” in guardia, le chiavi del gioco sono affidate a Pellicano che completa il trio dei piccoli con Smajlagic mentre i lunghi sono Lenti e Morgillo. Primo quarto con Gemini decisa a vendere cara la pelle, si cerca il gioco da sotto e la manovra per i primi 5’ è fluida e porta ai punti di Lenti e Morgillo vicino a canestro e Smajlagic da fuori, con parziale che dice 12-9 a metà quarto, massimo vantaggio casalingo prodotto da un’entrata di Pellicano. Da là Mestre si impalla e Faenza – roster di tutto rispetto e diretta avversaria per un posto playoff – comincia a graffiare soprattutto grazie allo strapotere al rimbalzo. Mestre perde due possessi e Vico da 3 insieme a Pastore e Tomasini piazzano un parziale di 8-0 con Mestre incapace di trovare la retina nei 4’ finali del quarto e costretta a chiudere il tempino sotto di 5, margine che appare come logica conseguenza di una squadra falcidiata dagli infortuni. Nel secondo quarto Smajlagic cerca di mettersi la squadra sulle spalle, suoi i primi 7 punti del secondo quarto con la bomba che vale il 19-19 dopo 1’45’’. Là però Faenza reagisce spinta da Pastore che mette due bombe consecutive cui Mestre risponde con un canestro da sotto di Lenti, ancora Papa colpisce da 3, non bastasse Mestre perde un possesso sanguinoso e Petrucci in contropiede fa 21-30. Serve una scossa, Perin mette una bomba preziosa ma l’inerzia è sempre ospite con Papa che risponde subito. Statua mette in campo Bocconcelli che fatica anche a camminare ma intanto qualche suo compagno può rifiatare, anche Caversazio viene gettato nella mischia perché Faenza sta scappando. Vico da 3 porta avanti i suoi in doppia cifra, Galassi dopo una palla recuperata fa 24-36 con Mestre che sembra sul punto di cedere, costretta a rientrare negli spogliatoi con 12 punti da recuperare, eloquente la smorfia di dolore con cui Caversazio riceve una bottiglia d’acqua durante la pausa, non riesce nemmeno a stringerla per bere, pessime premesse per il futuro del match. Durante la pausa lunga il pessimismo del prepartita per i tifosi diventa consapevolezza che, in queste condizioni, c’è poco da sperare. Sbagliato. Nel terzo quarto Statua presenta un quintetto pronto a gettare il cuore oltre l’ostacolo: Lenti e Caversazio sono i lunghi, Sebastianelli, Smajlagic le guardie, Pellicano forzatamente in cabina di regia. La prima azione del terzo periodo sembra voler confermare che la serata è no, Mestre conquista 2 rimbalzi offensivi ma dei tre tentativi per fare canestro nessuno va a segno. Sul ribaltamento però anche Vico fallisce dall’arco, Smajlagic forza e sbaglia, Siberna la mette sul ferro e poi la svolta. Sebastianelli trova una tripla – fino a là Mestre aveva fatto 3/14 dall’arco, sarà 12/24 alla fine – ed è come una miccia che innesca un incendio. Faenza cerca Aromando da sotto che sbaglia, dall’altra parte ancora Sebastianelli mette un’altra bomba colossale che vale il 36-42, Aromando attacca bene il ferro ma, nel nuovo attacco mestrino, Caversazio segna ancora da 3: 39-44 e gara riaperta. Faenza subisce il colpo e prova a rispondere subito senza successo dalla lunga, Smajlagic adesso ha spazi e li penetra con l’entrata del -3 che costringe Faenza a chiamare minuto. Aromando da sotto viene chiuso, Lenti da fronte canestro mette altri 2 punti che valgono il 43-44. Faenza sbanda, perde palla ma Smajlagic sbaglia il pallone del sorpasso, Pastore da 3 riporta avanti i suoi di 4, margine che dura poco perché Smajlagic vuole il pallone, canestro e fallo ovvero 46-47. Poggi trova due punti importanti, ancora Smajlagic chiede troppo a sé stesso e Siberna fa 46-51. Il momento è delicato, Mestre sbaglia dalla media ma il solito immenso Caversazio trova un rimbalzo offensivo che traduce nel nuovo -3. Poggi sbaglia ma Perin sciupa un possesso, Pastore in entrata segna il 48-53 con cui si chiude il quarto, la gara però è tutta da giocare. Nell’ultimo quarto Statua rimette in campo Mazzucchelli, Smajlagic sarà incontenibile, sua la bomba in apertura di quarto che rimette Mestre a contatto. Pastore sbaglia dall’arco, Morgillo sigla il 53 pari con 8’57’’ da giocare. Faenza subisce il colpo, Morgillo recupera un pallone in difesa e Perin prima sigla la bomba del sorpasso e poi subisce il fallo in attacco di Faenza, Smajlagic è una furia, sua la bomba del 59-53 da circa 8 metri. Vico da 3 cerca di rimettere i suoi in scia senza riuscirsi, Morgillo invece appoggia il +8 Gemini. Galassi accorcia per i suoi ma Faenza è già in bonus falli, Morgillo fa 2/2 dai liberi ed il margine non cambia, Pastore da 3 riaccende le speranze dei suoi ma il solito monumentale Caversazio risponde subito dall’arco per il 66-58 con 4’51’’ da giocare. Faenza perde palla, Smajlagic dalla lunetta porta avanti Mestre in doppia cifra, Papa mette un libero ma ormai la Gemini vola. Smajlagic è on fire e piazza la bomba del 71-59 con 3’52’’ dalla sirena con gara pesantemente indirizzata verso Mestre. Faenza ci prova ancora, Vico mette due liberi, Mestre non trova il canestro ma Faenza non ne approfitta, dall’altra parte invece Caversazio si inventa cadendo una tripla in chiusura di 24’’, significa 74-61 con 2’20’’ alla sirena, è il via libera per l’urlo del Taliercio che gusta il sapore di una vittoria che sembrava impossibile e che sta invece per concretizzarsi. Faenza non ci crede più, gli ultimi 2’ scivolano via in festa, Mestre vince di 12 una partita che sembrava già persa, porta a casa un successo su cui nessuno, dopo i primi due quarti, avrebbe scommesso un euro soprattutto per le condizioni fisiche della squadra. Invece l’impresa è fatta, tutto si può dire di questo gruppo ma non che non abbia cuore.

Aver battuto Faenza in classifica vale “solo” 2 punti in più e confermarsi nelle prossime è d’obbligo, certo è che adesso però si può andare a Vicenza con un nuovo, rinnovato spirito.