Dopo Francesco Rampini (intervistato in questo stesso spazio pre-partita la settimana scorsa) abbiamo deciso di replicare dando la parola a Villi Maran, che con il protagonista precedente condivide il ruolo di vice presidente del Basket Mestre, oltre ad esser patron della ditta Ciemme che continua ad essere uno dei maggiori sponsor della società. A lui, abbiamo chiesto di fare il punto della situazione in casa Vega Mestre dopo il difficile inizio di campionato, alla vigilia dell’appuntamento casalingo dei Grifoni contro la Robur et Fides Varese, valido per la decima giornata di serie B Old Wild West (PalaVega, ore 18:00).

Sin qui sei stato meno presente in palazzetto rispetto al passato. È solo un’impressione?

“Purtroppo no, per impegni di lavoro sono spesso lontano, anche domani con Varese sarò assente. Però in streaming sono riuscito a vedere quasi tutte le partite e ad un paio di trasferte sono stato al fianco dei ragazzi sulle tribune. Conosco quindi la situazione e con il direttivo ci confrontiamo quotidianamente”.

Qual è il tuo punto di vista dopo nove giornate?

“Potesse essere dura e si pagasse lo scotto del salto in serie B, ne eravamo consapevoli; tuttavia non si doveva pagare così caro, anche perché ritengo che la squadra non sia così malvagia come dice invece la classifica. Logico che come società e come sponsor, duplice veste in cui posso dire la mia, non si sia soddisfatti dell’andazzo e si chieda di più, ma vorrei partire da un presupposto nella mia analisi, ossia che l’allenatore e il direttore sportivo che ora vengono contestati da più parti, sono gli stessi che ci hanno portato sino in serie B e che fino a qualche mese fa venivano applauditi, non si può dire non valgano niente. La società si fida di loro due e fa quadrato attorno: bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare a testa bassa, ben sapendo che sono stati fatti degli errori ma allo stesso tempo non disunendoci, lavorando invece affinché si trovi presto una soluzione per uscire dalla crisi. Una crisi di risultati che secondo me è figlia di tanti fattori, tra cui la sfortuna, e che mi ricorda per certi aspetti il campionato di due anni fa, quando la prima parte di stagione fu negativa e tuttavia riuscimmo poi a rialzarci alla grande nel girone di ritorno”.

Per la seconda parte di stagione in molti guardano al mercato.

“Il Basket Mestre da sempre non sta fermo e guarda fuori, in tutti i sensi. Normale e giusto che si stia pensando anche ad eventuali innesti, ma sono cose che vanno valutate con il CDA e il direttivo ben sapendo che sino a gennaio non si potrà operare sul mercato. Da qui alla pausa delle festività natalizie, mi auguro di riuscire a vincere almeno un paio di partite per non risultare attardati rispetto alle nostre avversarie e dare inizio alla risalita che tutti ci aspettiamo”.

Quale la ricetta per rimanere in corsa?

“Non dobbiamo sentirci una squadra materasso, perché non lo siamo. Abbiamo perso molte partite nel finale, con dei dati ai tiri liberi troppo negativi per essere specchio reale delle nostre potenzialità: penso alle sfide con San Vendemiano e ancor di più all’ultima contro la Sangiorgese, in cui abbiamo sbagliato 15 volte a cronometro fermo e con appena un po’ di precisione in più l’avremmo portata a casa. Manca evidentemente serenità, ma per fare in modo che i ragazzi non si demoralizzino e non risentano di una tensione eccessiva, serve l’aiuto di tutto l’ambiente che deve certo essere da sprono e stimolo per fare meglio, evidenziando ciò che non va, ma deve anche riconoscere come questo gruppo dia anima e corpo ogni giorno per uscire dalla situazione attuale. Purtroppo non tutto è andato secondo i nostri piani, ciò non toglie però che si faccia il possibile per raddrizzare la barca e sono convinto riusciremo a farlo. Noi ci crediamo, è passato appena un terzo di campionato e vogliamo rimanere in serie B con tutte le nostre forze”.

Infine un appello.

“La galassia dei nostri sponsor si sta ampliando, tuttavia sono una persona che dice sempre quello che pensa e mi attendevo una maggiore risposta della città e delle sue forze imprenditoriali dopo aver conquistato la serie B. La situazione ora è complicata, ma proprio nei momenti difficili la squadra e l’orgoglio per Mestre non vanno abbandonati; serve la parte migliore della città per dare sempre maggiore slancio al nostro progetto”.