GUERRIERO PETRARCA 84
GEMINI MESTRE 76

GUERRIERO PETRARCA: Basile 20, Bolpin, Vinciguerra ne, Favaro ne, Morgillo 17, Maran 9, Coppo 4, Stavla, Bombardieri, Borsetto 3, Bianconi 9, Turel 22. All.: Volpato.
GEMINI MESTRE: Mazzucchelli 20, Pellicano, Conti 19, Di Meco 10, Rossi 6, Bortolin 9, Bocconcelli 9, Caversazio, Sebastianelli 3.
ARBITRI: Fusari di Pavia e Giudici di Bergamo.
NOTE: parziali 16-27, 43-49, 62-58. Tiri liberi Petrarca 9/13, Gemini 25/29, da 3 15/32 – 7/20, rimbalzi 31-36. Uscito Bianconi per 5 falli.

Un Petrarca implacabile da 3 si conferma bestia nera per Mestre – unica squadra capace di fermare la Gemini in entrambe le sfide della stagione regolare – aggiudicandosi 2 punti fondamentali nella sua corsa salvezza e confermando che, quasi di sicuro, per la Gemini sarà secondo posto in classifica, comunque un grande risultato che società e tifoseria avrebbero firmato con il sangue ad inizio stagione La verità è che la squadra sta lavorando durissimo in vista dei playoff che Mestre non vuole giocare da comprimaria e forse, anche inconsciamente, i ragazzi hanno la testa a quando i canestri conteranno a valere nuovamente. Questo nulla toglie a Padova che, come Bergamo settimana scorsa, ha forse più fame di fare risultato e si aggiudica il match grazie ad una percentuale da 3 mortifera, un 47% complessivo che, primo quarto escluso, diventa persino un 54% (13/24!) capace di smontare i tranelli preparati da Ciocca, un tiro dalla lunga in cui prima Morgillo e poi Basile e Turel si sono rivelati in serata di grazia riuscendo a superare la difesa ospite anche quando si trattava di forzare.

Primo quarto con Gemini che parte con Bortolin e Caversazio come lunghi, Mazzucchelli dirige l’orchestra che prevede Conti e Sebastianelli a completare il quintetto, dall’altra parte il nostro ex coach Volpato mette in campo Basile in cabina di regia con Morgillo e Coppo fra i lunghi, le guardie sono un altro ex, Maran, e Turel come guardie. Avvio di gara favorevole ai padroni di casa, Basile apre da 3, Mestre risponde con Mazzucchelli che inaugura un quarto per lui da incorniciare -16 nel periodo – sempre dalla lunga. Si apre un frangente in equilibrio che porta fino alla parità di metà quarto (9-9), con Mestre che riesce a trovare un buon break in chiusura di periodo grazie ad una bomba di Mazzucchelli, un canestro da post basso di Di Meco ed altri 2 liberi di capitan Mazzucchelli che spingono la Gemini sul +7 (11-18) con 2’41’’ da giocare e conseguente time out chiamato da Volpato. Maran accorcia il margine, ma ancora Mazzucchelli con bomba e tanto di fallo subito portano Mestre sul 13-22, Bianconi da 3 dà ossigeno ai suoi, Rossi e Mazzucchelli replicano però per la Gemini che finisce il periodo sul +9. L’avvio di secondo quarto spedisce Mestre in orbita. Di Meco da post alto e Rossi da 3 mandano la Gemini al massimo vantaggio (16-32), là Padova però è brava a non andare al tappeto. Turel in entrata e una bomba di Bianconi avvicinano i padroni di casa, ancora Bianchi porta i suoi sotto la doppia cifra dopo una palla persa di Mestre. Bortolin dai liberi ne segna 2, allora coach Volpato tira fuori dal cilindro un Morgillo versione cecchino che da 3 scompagina la difesa ospite, Bocconcelli dall’altra parte segna dall’arco ma ancora Morgillo mette un’altra bomba con Padova che, malgrado tutto resta sotto di soli 10 punti (29-39) con 5’ alla pausa lunga. Bortolin e Coppo segnano un canestro per parte, Rossi non concretizza una penetrazione e quindi ancora Morgillo da 3 fa 34-41 con 3’50’’ da giocare. Mestre comincia a perdere smalto e nel finale di periodo 2 liberi di Basile ed un altro canestro di Morgillo da post basso rimettono Padova in scia, con Gemini che arriva avanti di 6 a metà incontro con i ragazzi di Volpato capaci di fare 5/9 da 3 nel secondo quarto. Nel terzo periodo la Gemini davanti è poco lucida, Turel porta i suoi subito a 4, Mazzucchelli replica in entrata ma ancora Basile da 3 non perdona con l’ex Maran che in entrata forzata porta i suoi prima a -1 e quindi in vantaggio mettendo una bomba fronte canestro (53-51) con metà quarto da giocare. Padova corre, Mestre è poco fluida, Ciocca mescola le carte ma i padroni di casa dalla lunga puniscono. Turel dall’arco mette i suoi avanti di 6, Bocconcelli cerca un’entrata senza successo e ancora Turel segna la bomba del 62-53 con 2’ da giocare.

Là Mestre si scuote e decide di non mollare, Sebastianelli dalla lunga accorcia il margine, Di Meco sfrutta 2 liberi e si arriva così all’ultimo quarto con Mestre sotto di 4 con Petrarca che anche nel terzo periodo fa 4/7 da 3. Nell’ultimo quarto la musica non cambia, subito Basile segna dall’arco, Caversazio dall’altra parte prende il ferro e sul rovesciamento Borsetto trova canestro e fallo dopo un rimpallo, gioco da 3 punti che vale il +10 per gli uomini di Volpato. Bortolin dai liberi riavvicina Mestre, margine che Mazzucchelli riduce ulteriormente a 6 punti. La squadra di casa soffre la difesa Mestrina, Padova deve trovare sbocchi solo dal perimetro ma ci riesce di nuovo con Basile da 3, anche Morgillo porta acqua al mulino dei suoi con un canestro da post basso con Padova che regge alla difesa ospite. Un tecnico a Caversazio, per nulla tutelato dagli arbitri (può capitare), spedisce Bianconi in lunetta, ancora Maran dai liberi sigla il 76-65 con 4’36’’ alla sirena. Mestre ci crede ancora e firma un 5-0 composto da un libero di Conti, 2 liberi di Di Meco e un canestro di Bocconcelli con 2’23’’ da giocare. Padova non trova più sbocchi facili, in quel momento però Basile trova una bomba di tabellone da 9 metri, brutto segno per Mestre che non molla e arriva sul -5 con 1’12’’ da giocare grazie a 4 punti in sequenza di Conti. Mestre difende fortissimo ma ancora Turel infila un tiro pesante da 8 metri che chiude di fatto il conto con Padova che anche nell’ultimo quarto segna da 3 con il 50% (4/8), segno che è anche un momento in cui Mestre incontra avversari in grande spolvero perché davvero, la difesa ha fatto tutto il possibile.

Ora restano le sfide contro Vicenza al PalaVega e quindi la trasferta a Palermo, poi si respirerà un’altra aria, il magico respiro dei playoff.