In queste prime tre giornate di campionato, in casa Vega Mestre sono certamente state maggiori le luci rispetto alle ombre, sia in termini di risultati che di prestazioni. Tra le note luminose possiamo annoverare quel giocatore con la casacca biancorossa numero 13 che risponde al nome di Mauro Pinton, pronto a rispondere alle nostre domande a poche ore dalla sfida casalinga di domenica contro l’UEB Gesteco Cividale (PalaVega, ore 18). 

Ciao Mauro e ben tornato ai nostri taccuini! Nelle prime tre giornate la squadra ha raccolto due successi, ma soprattutto, anche nel ko con San Vendemiano, ha disputato tre prove di spessore. Come valuti la partenza del Vega? 

“Positivo, senza dubbio. Ricordando come eravamo partiti la stagione scorsa, molti avrebbero messo la firma per un avvio di campionato con questi risultati. Per quanto, a distanza di cinque giorni, permanga ancora la rabbia per come è finita la gara con Sanve, uno stop che non abbiamo digerito e ci servirà da stimolo per affrontare Cividale, un’altra super corazzata della serie B. Delle tre partite sinora giocate, penso che l’aspetto più importante da sottolineare sia la crescita della nostra squadra, anche nel corso delle tre sfide”. 

Quindi anche secondo te la squadra si è espressa meglio nel recupero con Monfalcone rispetto all’esordio di Senigallia? 

“A mio avviso sì. Abbiamo segnato meno, è vero, però siamo stati molto più coesi in difesa contro un avversario tosto, migliorando su quanto non era andato per il meglio nel debutto nelle Marche”. 

In molti notano una tua maggiore leadership nel gruppo. Frutto dell’anno di vissuto in biancorosso alle spalle? 

“Certamente. L’estate scorsa per me era stato sì un ritorno a casa e alle origini, ma ero comunque un giocatore nuovo in un nuovo ambiente. Elementi come Ciccio e Gabri (Maran e Salvato per chi non conoscesse i soprannomi della squadra, nda) avevano ovviamente gradi più alti, si sentivano maggiormente la maglia sulla pelle essendo più coinvolti. Ora è diverso, questa si può dire sia diventata casa mia. È stato bello vedere come si sia ripartiti da quanto avevamo seminato lo scorso anno a livello di gruppo e ciò ha aiutato ad inserirsi anche i nuovi arrivati che vedo e sento ben integrati. Sono ragazzi eccezionali, nonostante siano interisti. In questo mio processo di inserimento nell’ambiente ha aiutato pure la maggiore conoscenza di quanto vuole coach Volpato dopo un campionato passato assieme: anche in campo ora per me è più facile rispetto a 12 mesi fa”. 

Accennavi prima a Cividale, avversario di domenica al PalaVega. Cosa ci dici sulla compagine friulana? 

“Avranno un nome “nuovo”, tuttavia sono tutto tranne che una meteora o una matricola. Hanno un progetto importante e grandi ambizioni, lo si sapeva già dai mesi scorsi e non sono una sorpresa, stanno confermando le aspettative che già c’erano su di loro. Hanno fatto le cose per bene, con un coach dal curriculum di Pillastrini in panchina, un allenatore che punta molto su solidità e difesa. Ci aspetta una bella gara”. 

Ti sei già fatto un’impressione su questo campionato, dopo i primi tre turni? 

“Già in condizioni normali, di solito guardo la classifica e mi faccio una prima idea dopo 7-8 giornate, a maggior ragione ritengo serva calma nei giudizi in una stagione anomala come questa, con squadre che tra l’altro hanno gare da recuperare. Prima di fine gennaio-febbraio non penso si possa esprimere una vera opinione; solo al termine del girone d’andata si potrà esprimere qualche giudizio”.